Ciao e buon sabato,
questa settimana sarà una versione short, ma mi torna comodo visto che proprio di scrittura concisa voglio parlare.
Avete mai letto il racconto più breve del mondo?
Eccolo:
Vendesi: scarpine da bebè, mai utilizzate.
Queste parole sono state attribuite a Hemingway, ma ci sono diverse leggende intorno. Che siano effettivamente sue oppure no, compongono un racconto fatto e finito. Devastante perché contiene il seme di una tragedia.
Scrivere racconti è difficilissimo e più si pulisce un testo, più è necessario saper scremare, scegliere e arrivare all’essenza esatta. Certo, questo è un caso estremo, anche se è stato d’ispirazione a tanti altri autori e autrici più o meno professionisti che si sono cimentati nella scrittura brevissima. Qualche esempio celebre: “Vendetta è vivere bene, senza di te”, Joyce Carol Oates; “Segreto della vita: sposa un italiano”, Nora Ephron (ecco Nora, avrei qualcosa da ridire ma andiamo oltre); “Quindici anni da ultima visita barbiere”, Dave Eggers. Voi sareste capaci? Ci sono anche siti che sfidano a raccontare la propria piccola storia di sei parole, potete mettervi alla prova per esempio qui, se vi va.
Senza addentrarsi in questo estremo minimalismo, quando si pensa al racconto c’è un grande nome che riecheggia: quello di Raymond Carver. Prendete i suoi racconti: sono immagini che prendono vita. Scintille esplose, a partire da fotografie. Sono racconti brutali i suoi, sinistri, enigmatici, esplorano, in poche pagine, l’oscenità quotidiana. Estremamente visivi. Principianti - la versione originale senza l’intervento dell’editor Gordon Lish che conosciamo come Di cosa parliamo quando parliamo d’amore - si apre con Perché non ballate? Un uomo ha sistemato tutti i mobili di casa in giardino, per venderli, all’apparenza. Carver ci descrive tutto, con pennellate piccole e perfette. Il letto, la cucina in alluminio lucido, una tovaglia in mussola gialla. Arriva una coppia giovane, un ragazzo e una ragazza, stanno iniziando una nuova vita insieme, hanno pochi soldi e una casa da arredare e quei mobili sembrano lì per loro. Parlano con l’uomo, bevono whiskey insieme a lui. Chiede loro di ballare, a un certo punto. La ragazza si sente “piena di un’insopportabile felicità”. Ma non è la trama che fa questo racconto, il finale non lo svelo ma è misterioso, semina un’inquietudine che, leggendo anche gli altri racconti, diventa familiare fino a raggiungere apici di disperazione e incredulità.
Per molto tempo ho avuto paura di leggere Carver, mi ci sono avvicinata tenendomi una mano sugli occhi per non guardare. Poi c’è stato un corso di Marta e il desiderio di sedermi scomoda, certe volte, per soffrire e arrivare dove è necessario, a una potenza ineguagliabile.
I racconti sono tendenzialmente mal visti, molte persone preferiscono i romanzi. Per me non c’è una cosa o l’altra. Ho letto racconti indimenticabili (Carver, appunto, Shirley Jackson, Peter Cameron, ma ho amato anche Margaret Malone e Emilie Pine, per dire i primi nomi che mi vengono in mente) e altri che ho cancellato dalla memoria. Ma lo stesso è capitato con i romanzi. Chi scrive, però, è facile che si approcci al racconto prima di tutto. Ci sono tanti concorsi letterari dedicati alle narrazioni brevi, tra tutti, vi dico un paio di cose sul Premio LaQuara, che si svolge e Borgotaro da dieci anni.
Chi mi conosce da un po’ sa che sono molto legata a Borgotaro e alla Valtaro in generale e che quando posso sostenere le loro attività lo faccio volentieri. Col Premio LaQuara ho collaborato già un po’ di volte e sempre con soddisfazione; ora è troppo tardi per partecipare, ma tenete d’occhio il sito per la prossima edizione e, se vi va, partecipate alla premiazione l’ultimo weekend d’agosto.
Non è più solo premio, però. Quest’anno si arricchisce anche di un corso dedicato appunto al racconto breve e organizzato insieme alla Scuola Holden. Si intitola Un tempo breve per un racconto breve: dieci ore di formazione insieme all’autore Pietro Grossi per partire da un’immagine e trasformarla in racconto. Il 21 e 22 luglio alla Biblioteca Manara di Borgotaro, qui trovate tutte le informazioni e parteciperò anch’io. Ho pubblicato anche un reel, l’avete visto?
Sono già in smania per diversi motivi, oltre al corso. Ne elenco alcuni:
Borgotaro è negli appennini, significa che a metà luglio le temperature saranno ben diverse e molto più piacevoli di quelle parmigiane;
Si mangia benissimo e non vedo l’ora di assaggiare di nuovo gli Amor, la Torta d’Erbe, la Baciocca. Se non sapete di che cosa sto parlando, a questo link c’è una piccola guida alla Valtaro che avevo scritto per il mio blog;
Vi sembrerà incredibile ma si sente tantissimo parlare in inglese, da quelle parti; molte persone sono andate via dagli Appennini in passato ma sono rimaste legate alla loro terra e hanno tramandato l’amore ai figli e ai nipoti che ogni anno tornano per periodi più o meno lunghi;
L’ospitalità qui è una cosa serissima e viene alimentata soprattutto con sorrisi e calici di vino.
Che cosa ho comprato
Non penso farò molte vacanze quest’anno, ma so che almeno un paio di giorni in Valtaro mi spettano di diritto. Quindi mi sono messa avanti e ho preso una borsa da weekend di Bohemia Coture leopardata. Amo il leopardato, l’ho già detto? Non è enorme, ci sta lo stretto indispensabile. Spero tanto di usarla anche per una fuga al mare per buttarci dentro costume, ciabatte, telino e tornare a casa con un fondo di granelli di sabbia su cui sospirare.
Cose da fare (non solo) nel weekend
Super last minute: oggi alla profumeria Sovescio c’è un workshop di skincare organizzato dal brand Flower Bloom specializzato in prodotti a base di cristalli di cbd e acido ialuronico. Sono rimasti alcuni posti liberi per il pomeriggio ed è gratuito.
Prosegue il Festival della Parola
La Festa della Musica va avanti fino a domani
Habemus programma Parma Estate sul sito del Comune. Andate, scaricate e salvate.
Anche il Teatro del Cerchio ha una sua rassegna estiva
Ormai vado ripetendo anche ai muri che ha riaperto l’arena estiva del Cinema Astra
Teatro, musica e poesia Sul Naviglio
Ogni martedì sera c’è uno spettacolo diverso all’Arena Shakespeare del Teatro Due
Mercoledì ci sarà un aperitivo ecologico all’Ortobottega di Vigheffio
Sapete già che si possono fare gli aperitivi all’Agricola Bergamina?
Martedì alle 18.30 ci sarà l’ultimo appuntamento di questa stagione di Una certa idea di cibo: chiacchieriamo di Home Cooking di Laurie Colwin
Grazie per aver letto fino a qui. Spero che questa newsletter vi sia piaciuta: fatemelo sapere! Scrivetemi, condividete e se pensate che possa piacere a qualcuno, inoltratela :)
Fatemi sapere se scrivete il racconto in sei parole, passate una buona settimana,
Baci
Franci
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