Ciao e buon sabato,
Siamo ufficialmente nel mese della fatica. E sfido chiunque a dire il contrario. Luglio è sudore bollente e pazienza da raschiare dal fondo. Luglio, il bene che ti volevo quando rappresentavi l’inizio di una lunga estate di ghiaccioli e tartarugoni gonfiabili a mollo nel golfo di Marina di Campo. Quella sì che era estate. Mica questa qui, che ogni anno diventa sempre di più una rincorsa alla sopravvivenza, con i giorni di vacanza che si contano sulle dita delle mani, mentre siamo in fila sulla Cisa. Io l’estate la sto passando a Parma, per il momento. Nessun mare all’orizzonte, ma piuttosto cambi vita repentini: un trasloco sempre più imminente, la casa da svuotare, quella fisica ma anche quella mentale. Avrei voglia di mare e ci penso di continuo. Finisco su pagine come Vita Lenta e sto lì imbambolata a guardare questi reel con l’orizzonte azzurro brillante e i vecchi pescatori in controluce. Mi immagino cene sulla spiaggia di Senigallia, panini col polpo in un bar a Torre Santa Sabina, birrette con la sabbia ormai incollata dappertutto di fronte a un sole enorme e rosso lì, nel selvaggio ovest sardo. Fantasmi delle estati passate. Per ora: nessun presagio di quelle future. Come la riconosci la tua nuova vita? Come si manifesta, una volta passata la burrasca? Mentre inscatolo vestiti e dubbi esistenziali, cullata dai martelli pneumatici dei due edifici in ristrutturazione di fianco a me, quello a destra e quello a sinistra, non si sa mai che desiderassi silenzio e cicale, mentre appunto impilo tutto questo cambiamento turbolento, penso di continuo al mare. Ma un mare nostalgico, che non so neanche se ho davvero vissuto o se l’ho solo immaginato, se sono ricordi quelli che ho, oppure la ricostruzione del mito dell’infanzia negli anni Novanta. Le sedie di plastica del bar appiccicaticce su cui sudare mangiando la Coppa dei campioni. I teli mare tutti scoloriti. Lo sciabattare. I baci al largo sul pedalò che dondola.
Ve le ricordate le canzoni estive? Qualche settimana fa, per San Giovanni, che è una festa molto sentita da queste parti, sono andata a mangiare i tortelli con un’amica e la musica in sottofondo era struggente: la colonna sonora dei lunghissimi viaggi in auto per raggiungere la Liguria di ponente, quando ero bambina. È stato bellissimo e straziante allo stesso tempo, mi ha riportato in quella dimensione estiva esatta e sospesa che penso sia molto italiana: profumo di zampirone e citronella, i piedi scalzi e neri sul pavimento caldo, la casa al mare che viene riaperta dopo un anno e tutto è immobile, con la copia di Topolino lì dove l’avevamo dimenticata prima di partire. L’odore tutto mediterraneo di eucalipto, rosmarino, resina, polvere e salmastro, naturalmente. Tutto lì, in poche note e poche immagini più o meno reali che cullano la nostalgia e l’idealizzazione del mare. Il Mare. Come se appartenesse a un’epoca passata. Ma anche una specie di divinità a cui affidare le pesantezze: curami tu, gli diciamo. Guardiamo le onde. I sassolini. Il rumore dell’avanti e indietro. Ha una sua sensualità. Che poi io neanche faccio il bagno, ho perso pure tutti i costumi, è uno stato contemplativo il mio, una necessità di mettermi lì in silenzio, almeno un attimo nell’arco di un’estate, e lasciare andare tutto.
Ha un nome questo struggimento? La me consumista ha trovato sollievo in alcune t-shirt che vorrei tantissimo e che condivido perché, se siamo simili almeno un po’ e se state leggendo penso proprio di sì, di certo amerete:
Vuoi non inserire anche qualche profumo evocativo? Ecco qua:
Pure Blanche di Nout: sa di ventoso pomeriggio in una spiaggia selvaggia, impiastricciati di crema solare
Sea, sud & Sun di Versatile Paris: un pranzo su una terrazza (una cosa così, che dite?) in un’estate mediterranea soleggiata e felice. Un fico golosissimo e persistente (a Parma si trova da Sovescio)
Passion Figuier di Place des Lices: fico, di nuovo, ma elegante e frizzante, da passeggiata serale in piazzetta con il maglioncino sulle spalle e la collanina di corallo
Fior di Capri di Carthusia: quando apri il flacone di crema, il primo giorno di mare
Mirto di Panarea di Acqua di Parma: una passeggiata nella macchia mediterranea, dopo la doccia, appena prima del tramonto
C’est Rebelle di Lucien Ferrero: la mia cotta di Esxence 2023. Un inno all’estate spensierata e folle, un giro in gommone al largo di un’isola in mezzo al blu
Zàgara Paradiso Mandorlo, di I am Sicily: non so se avete presente la granita alla mandorla in una mattina d’estate, mentre leggete all’ombra, un piatto di pesche sul tavolo, una pianta di gelsomino accanto e voi e il mare laggiù.
Cosa sto leggendo
Ho cancellato tutto quello che avevo scritto per rimanere fedele al mare. Ha avuto la meglio, come al solito. Così mi sono venuti in mente due libri, che istintivamente mi portano lì.
Uno è Molto mossi gli altri mari, di Francesco Longo (Bollati Boringhieri). Con questo libro ho un rapporto stranissimo. L’ho comprato per il titolo e per la copertina, ma con poco slancio. Tanto che l’ho preso in ebook, ormai anni fa. Era il 2019, primavera, quell’attimo prima che arrivi l’estate, quindi volevo addentrarmi già in qualcosa che del mare mi anticipasse le sfumature. L’ho letto in un giorno o due, è un libro breve e quando l’ho finito ho detto Beh, ok, potevo fare senza. Poi non so cosa sia successo, ma da lì ho continuato a pensarci. Si tratta di un romanzo semplice: la storia di un gruppo di amici che si incontra d’estate, fin dall’infanzia. Crescono, si allontanano, si innamorano, succede una tragedia e questo lo si annusa già dalle prime pagine. La storia non è sconvolgente, ci sono anche diversi cliché, tipo che questi ragazzi surfano e tutto è raccontato in modo molto californiano, ma la storia è italianissima e, anzi, ambientata in una zona mai specificata - la fantomatica Baia di Santa Virginia - ma ben riconoscibile: è la riviera di Ulisse, in Lazio. Col passare del tempo, ho capito che questo libro mi è veramente rimasto addosso, è impregnato di mare, di bruma, racconta alla perfezione quella tempesta che arriva e riempie l’aria di un odore legnoso, bagnato e scuro. Racconta lo struggimento adolescenziale, cala tutto in un luogo nel quale ci si riconosce: è quello dei ricordi, delle biciclettate tra gli oleandri, di quell’attimo in cui ti accorgi che l’estate è finita. E ricomincia l’attesa. C’è molta malinconia e, per me, un’ambientazione magnetica. Non ho pensato ad altro per diversi anni: volevo andare lì, in quel luogo che non esiste eppure c’è. Quindi l’anno scorso ci sono andata davvero, anche se velocemente, sulla riviera di Ulisse. è durato pochissimo, non ho fatto in tempo a respirare le atmosfere del libro, ma mi sono sentita di aver chiuso un cerchio, come se avessi assolto un debito con me stessa. E comunque ancora ci penso a quel libro, chissà perché, non mi esce dalla testa.
Il secondo è un capolavoro che ho letto l’autunno scorso. Questo sì che cambia la vita, in qualche modo. Una mia amica a un certo punto mi ha detto: Sai, ho letto La Sirena di Tomasi di Lampedusa qualche tempo fa e da lì ho iniziato a cercare sirene dappertutto. Io rimango molto affascinata da questi racconti e così ho voluto leggere anch’io quella storia. Le sirene, poi. Se devo essere sincera mi piace credere che esistano davvero. Per certi pescatori siciliani è così, tanto vale dargli retta.
Non penso si trovi più in cartaceo, mi son scaricata l’ebook (che strano, parlo di due ebook, non capita mai) e in un pomeriggio l’ho letto. Sono poche pagine magnetiche e indimenticabili, una storia fantastica che unisce mare, amore e morte. Racconta di un’amicizia tra due uomini molto diversi, entrambi siciliani; il più anziano, un grecista, Rosario La Ciura, si confida con il giovane: da ragazzo ha avuto una storia d’amore con Lighea, la sirena. E da lì la sua vita è cambiata. Un racconto che è una vertigine onirica e sensuale, dove il mare, inteso come abisso misterioso, è un mondo capovolto. L’unico dove l’amore ha senso. Mostruoso e assoluto. Ne avevo parlato in questo podcast che ho realizzato l’anno scorso per Reggio Parma Festival, si intitola Mostrari, è dedicato alle creature fantastiche e un episodio parla anche delle sirene. Non potevo non passare di lì. Poi è andata a finire che una sirena, che io chiamo Lighea, me la sono pure tatuata.
Già che parliamo di sirene: conoscete Sirene Journal, vero? Una rivista tutta dedicata al mare. Bellissima.
E a proposito di racconti perfetti, ne approfitto per ricordarvi che sono ancora aperte le iscrizioni per il corso Un tempo breve per un racconto breve, organizzato da Scuola Holden e Premio LaQuara di Borgotaro. Ne avevo parlato qui due settimane fa e in questo reel.
Cosa ho comprato
Una borsettina di paglia su Vinted per pochi euro. Di quelle lì che ormai hanno tutte, a questo punto me inclusa. A mia discolpa posso dire che la volevo già prima: un anno fa ne stavo comprando una esattamente identica ad Antibes, ma quando sono tornata al negozio era già chiuso e mi sono tenuta quindi la voglia fino ad ora. In queste sere di ritrovata vita sociale la sto usando e mi piace molto per via di quel twist francese ma anche da piedi scalzi e spensieratezza (LOL). Ci sta ben poca roba dentro, ecco cosa ci faccio entrare io: un rossettino (ultimamente indosso spesso questo qui, shade 103), piccolo portafogli (uso sempre una minuscola bustina come questa), chiavi di casa, sigarini al miele (non mi definisco una fumatrice, ma a volte cado nel social smoking), un top a maniche lunghe appallottolato per quando sul tardi viene freschetto.

Degli auricolari senza fili, con poco entusiasmo. Li ho già, ho preso i Beats l’autunno scorso e devo dire che mi trovo malissimo. Le mie amiche mi odiano ogni volta che mando un vocale perché non si sente letteralmente niente e anche per l’ascolto non sono il massimo, ci sono volte che il volume scende da solo e non si alza più. Insomma, per me sono un bel no e li terrò come muletto. Il mio amico Marco, però, mi ha consigliato questi qua, che a quanto pare sono pure sostenibili. Esteticamente sono molto carini e lui dice che anche le prestazioni sono buone. Il prezzo è contenuto e adesso sono pure in sconto (io ho preso questo modello, color azzurro anche se ero molto indecisa col verde). Vediamo come va.
Sono stata da Hello Market in viale Mentana per la prima volta. Luogo della perdizione per chi ama la cucina internazionale: c’è praticamente qualsiasi cosa, da qualsiasi luogo nel mondo. Dai pesciolini secchi, alle strane bibite con dentro la gelatina, a un centinaio di salse di soia tutte diverse e anche la confezione GIGANTE di PG, il tè inglese che bevo sempre io. Mi sono portata a casa due scatole di tè verde cinese, una maschera per capelli e una crema corpo al burro di cacao con un ottimo profumo.
Cose da fare (non solo) nel weekend
Da pochi giorni è ricominciato Insostenibile Festival, che unisce cinema e ambiente
Questa sera a Cremona ci sono i Nu Genea
Musica e poesia alla Casa della Musica
La rassegna estiva del Teatro del Cerchio procede fino alla fine del mese
Dalla prossima settimana: sport e cinema in Cittadella
E a proposito di cinema: che estate è senza i Giardini della Paura?
Nel frattempo le due arene estive, Astra e D’Azeglio, vanno avanti con la programmazione
Anche Postwar Cinema Club ogni giovedì diventa un cinemino
Mentre domani è tempo di Postwar Market
Dall’11 al 13 luglio Piazza Garibaldi diventa un salotto culturale
Ieri è iniziato il Festival della Resistenza a Casa Cervi
Sempre nel reggiano: alle Notti Rosse di Casalgrande ci sono molti concerti interessanti
Fino al 12 luglio c’è Albinea Jazz
E se amate il jazz non potete perdervi Shadows, l’omaggio a Chet Baker in programma al Teatro Due giovedì prossimo. Se volete avere uno sconto sul biglietto, dite che siete iscritti alla mia newsletter. Io vado di sicuro: la voce narrante è quella di Massimo Popolizio (che figo, posso dire?)
Se invece siete in Romagna: è ricominciato il festival di Santarcangelo
Mercoledì farà caldissimo, dicono, ma c’è Mercolonne in borgo delle Colonne e secondo me ha perfettamente senso andare
Grazie per aver letto fino a qui. Spero che questa newsletter vi sia piaciuta: fatemelo sapere! Scrivetemi, condividete e se pensate che possa piacere a qualcuno, inoltratela :)
Mi raccomando: profumatevi d’estate più che potete, passate una buona settimana
Baci
Franci
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